Infezioni Sessualmente Trasmesse Batteriche
STADI DELLA SIFILIDE
SIFILIDE PRIMARIA
Dopo un periodo d'incubazione che mediamente è di circa 3 settimane (ma può variare da 10 giorni fino a 3 mesi), nel sito di infezione (generalmente i genitali, ma sono possibili altre localizzazioni) si manifesta una lesione (sifiloma) che si trasforma rapidamente in ulcera a margini netti, generalmente rotonda, di piccole dimensioni, dura, non sanguinante e non dolorosa che persiste fino a circa 3-6 settimane per evolvere spontaneamente verso la guarigione anche in assenza di terapia; Può essere associata una linfoadenomegalia. La lesione primaria è infettante.
Se la sifilide non viene diagnosticata e trattata adeguatamente può evolvere verso il successivo stadio.
SIFILIDE SECONDARIA
Dopo 6-8 settimane dall'insorgenza del sifiloma, si manifestano i segni della lue secondaria, caratterizzata dall'insorgenza di un'eruzione cutanea (roseola sifilitica) di colorito rosso brunastro non accompagnata da prurito, che interessa varie parti del corpo e caratteristicamente il palmo delle mani e dei piedi. Possono essere interessate anche le mucose (bocca, dei genitali) con associazione di sintomi "generali" come febbre, linfoadenomegalie, calo ponderale etc. Insorge anche a distanza dalla sifilide primaria e può regredire anche in assenza di terapia.
Le lesioni della sifilide secondaria possono trasmettere l'infezione.
SIFILIDE LATENTE
E' quel periodo che va dal termine dello stadio secondario fino alla comparsa delle manifestazioni terziarie. Abitualmente suddiviso in due periodi: un periodo di latenza.
Iniziale ed uno tardivo a seconda che l'infezione risalga a meno di 4 anni. Nella fase di latenza iniziale una certa percentuale di pazienti può presentare la ricomparsa delle lesioni caratteristiche della sifilide secondaria e al pari di queste possono trasmettere l'infezione, a differenza della fase di latenza tardiva che non risulta contagiosa (tranne nella donna in gravidanza)
Il periodo di latenza può perdurare invariato per tutta la vita oppure progredire verso la sifilide terziaria.
SIFILIDE TERZIARIA
Si verifica in meno di 1/3 dei pazienti affetti da sifilide, dopo un periodo da 1 a 10-20 anni. Le manifestazioni più tipiche sono quelle localizzate alla cute con formazione di noduli tendenti all'ulcerazione anche se le lesioni possono interessare qualsiasi organo ed in particolare va ricordato il coinvolgimento dell'apparato cardiovascolare (aortite complicata da insufficienza aortica e aneurisma) e il sistema nervoso centrale con diversi quadri clinici il più caratteristico dei quali è senza dubbio la tabe dorsale che potremmo definire una forma di paralisi progressiva.
SIFILIDE CONGENITA
L'infezione da madre infetta a figlio generalmente non si verifica prima della 16° settimana di gravidanza con gravi conseguenze sul feto: in circa ¼ dei casi si verifica la morte in utero, in percentuale all'incirca identica il decesso avviene poco dopo la nascita e nei sopravvissuti si manifesteranno i segni dell'infezione a carico di vari organi.
Se la sifilide non viene diagnosticata e trattata adeguatamente può evolvere verso il successivo stadio.
SIFILIDE SECONDARIA
Dopo 6-8 settimane dall'insorgenza del sifiloma, si manifestano i segni della lue secondaria, caratterizzata dall'insorgenza di un'eruzione cutanea (roseola sifilitica) di colorito rosso brunastro non accompagnata da prurito, che interessa varie parti del corpo e caratteristicamente il palmo delle mani e dei piedi. Possono essere interessate anche le mucose (bocca, dei genitali) con associazione di sintomi "generali" come febbre, linfoadenomegalie, calo ponderale etc. Insorge anche a distanza dalla sifilide primaria e può regredire anche in assenza di terapia.
Le lesioni della sifilide secondaria possono trasmettere l'infezione.
SIFILIDE LATENTE
E' quel periodo che va dal termine dello stadio secondario fino alla comparsa delle manifestazioni terziarie. Abitualmente suddiviso in due periodi: un periodo di latenza.
Iniziale ed uno tardivo a seconda che l'infezione risalga a meno di 4 anni. Nella fase di latenza iniziale una certa percentuale di pazienti può presentare la ricomparsa delle lesioni caratteristiche della sifilide secondaria e al pari di queste possono trasmettere l'infezione, a differenza della fase di latenza tardiva che non risulta contagiosa (tranne nella donna in gravidanza)
Il periodo di latenza può perdurare invariato per tutta la vita oppure progredire verso la sifilide terziaria.
SIFILIDE TERZIARIA
Si verifica in meno di 1/3 dei pazienti affetti da sifilide, dopo un periodo da 1 a 10-20 anni. Le manifestazioni più tipiche sono quelle localizzate alla cute con formazione di noduli tendenti all'ulcerazione anche se le lesioni possono interessare qualsiasi organo ed in particolare va ricordato il coinvolgimento dell'apparato cardiovascolare (aortite complicata da insufficienza aortica e aneurisma) e il sistema nervoso centrale con diversi quadri clinici il più caratteristico dei quali è senza dubbio la tabe dorsale che potremmo definire una forma di paralisi progressiva.
SIFILIDE CONGENITA
L'infezione da madre infetta a figlio generalmente non si verifica prima della 16° settimana di gravidanza con gravi conseguenze sul feto: in circa ¼ dei casi si verifica la morte in utero, in percentuale all'incirca identica il decesso avviene poco dopo la nascita e nei sopravvissuti si manifesteranno i segni dell'infezione a carico di vari organi.
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