Perchè Vaccinare - Infettivologo

Specialista malattie infettive
specialista malattie infettive
Vai ai contenuti
Malattie Infettive e Vaccinazioni
PERCHE' VACCINARE - PREVENZIONE MALATTIE INFETTIVE

Le vaccinazioni sono malattie infettive molto pericolose per le quali non esiste una terapia (poliomielite, epatite B, varicella) o questa non é sempre efficace (difterite, tetano, meningite da emofilo, da meningococco, malattie invasive da pneumococco) oppure malattie che possono essere causa di gravi complicazioni (morbillo, pertosse, rosolia).

Inoltre, le vaccinazioni attuate su larga scala, secondo strategie appropriate, possono consentire non solo il controllo delle malattie bersaglio, ma anche la loro eliminazione o addirittura l'eradicazione dell'infezione a livello mondiale, traguardo già raggiunto per il vaiolo e ormai prossimo per la poliomielite.

Attualmente in Italia rimangono obbligatorie per tutti i nuovi nati le vaccinazioni contro difterite, tetano, poliomielite, epatite virale B.

Se pure il ricorso all'obbligo di legge può apparire anacronistico ai giorni nostri, va ricordato che lo strumento legale ha garantito il diritto alla salute e alla prevenzione di ogni bambino sul territorio nazionale e ha fornito la copertura finanziaria delle spese di vaccinazione, permettendo un ottimo controllo delle malattie così prevenibili.

Ben prima di altri Paesi europei l'Italia ha eliminato la poliomielite (ultimi casi indigeni nel 1982), di cui è stata ufficialmente certificata l'eradicazione a livello europeo nel giugno 2002.

L'ultimo caso di difterite in età pediatrica in Italia (peraltro in una bambina non vaccinata), risale, infatti,1991 e da diversi decenni non si registrano casi di tetano in età pediatrica o adolescenziale; inoltre, l'incidenza dell'epatite virale B ha subìto, dal 1991 ad oggi, una drastica riduzione, superiore all'80%, nei gruppi di età destinatari dell'intervento vaccinale (0-14 e 15-24 anni).

Anche nel campo delle vaccinazioni raccomandate sono stati realizzati progressi, particolarmente evidenti nel caso della pertosse che, a partire dalla seconda metà degli anni '90, ha raggiunto valori elevati di copertura (90%), mentre la percentuale di bambini adeguatamente vaccinati contro morbillo, rosolia e parotite e contro le infezioni invasive da Hemophilus influenzae tipo b era ancora insoddisfacente (rispettivamente 56% e 20%) fino a pochi anni fa, con grandi differenze tra Regioni.


Questo sito non costituisce testata giornalistica.
Non ha carattere periodico ed è aggiornato secondo la disponibilità dell’autore.
Pertanto non può essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale ai sensi della Legge. n. 62 del 7/3/2001
Torna ai contenuti