Malaria - Capitolo 1
Aree a rischio di trasmissione malarica
Stagionalità e Trasmissione malarica in Africa
Incidenza di casi clinici di malaria
I Paesi a rischio di malaria sono 107.
Circa 3,3 miliardi di persone, che corrisponde alla metà della popolazione mondiale , sono a rischio di contrarre la Malaria
Ogni anno si verificano 350 - 500 milioni di casi clinici.
In Africa ogni anno si verifica circa un milione di decessi per la malaria e la maggior parte di questi sono bambini di età inferiore a 5 anni.
Il 60% dei casi clinici e l’80% dei decessi si verificano nell’Africa Sub Sahariana.
Nelle aree ad elevata trasmissione la Malaria è responsabile del 30-50% dei ricoveri ospedalieri e fino al 50% delle visite ambulatoriali
La Malaria rappresenta un serio problema soprattutto in Africa, dove ogni 5 decessi di bambini sotto i 5 anni di età, uno (quindi il 20% !!!!) è riconducibile alla Malaria.
Un bambino Africano ha in media da 1,6 a 5,4 episodi ogni anno di febbre causata da Malaria.
Ogni 30 secondi un bambino muore a causa della Malaria; ma anche qualora il bambino sopravviva, i frequenti attacchi possono compromettere il suo sviluppo, l’apprendimento scolastico, l’integrazione sociale….la sua vita futura!!!!!
La Malaria è sicuramente una malattia della povertà: coloro che vivono nei Paesi più poveri sono i più vulnerabili: le diapositive di seguito riportate (C-D) illustrano molto bene come le aree della povertà e quelle a rischio per malaria si sovrappongano in modo speculare!!!!
MALARIA D’IMPORTAZIONE: ITALIA
“Quando spunta l’alba del primo settembre vi sono certamente più di due milioni d’Italiani che hanno la febbre o l’aspettano” ….con queste parole Gian Battista Grassi fotografava l’Italia nel 1924: un Paese dove molte aree erano affette da Malaria come già ricordato nei cenni storici e come si può evincere facilmente dalle diapositive di seguito riportate in cui vengono illustrate le aree malariche (A) e addirittura il rischio di contrarre la in treno (B).
A:Carta della malaria in Italia pubblicata nel 1882 da Luigi Torelli (Senatore del Regno) (Fonte: Rivista “Parassitologia” 1996.
B: Carta della malaria in Italia lungo le ferrovie italiane incluse nel libro di Angelo Celli (società editrice Dante Alighieri, Roma 1899). Il viaggio in treno poteva comportare determinare il rischio di acquisire l’infezione malarica; il rischio era classificato in gravissimo, grave, debole (Fonte: Rivista “Parassitologia” 1996).
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) ha dichiarato l’Italia un Paese libero da malaria nel 1970 poiché alcuni casi continuarono a verificarsi fino agli anni ’60, anche se di fatto fin dai primi anni ’50 l’Italia poteva considerarsi fondamentalmente un Paese libero da malaria.
Nonostante nel periodo dall’anno 2003 al 2005 in Italia si siano verificati 4 casi di Malaria Autoctona dal 1970 in poi tutti i casi di malaria diagnosticati nel nostro Paese sono, al pari degli altri Paesi Europei, esclusivamente casi di Malaria d'importazione.
Nel corso degli anni si è assistito ad un incremento dei casi di Malaria importata con un sempre maggior numero di cittadini stranieri interessati; tale tendenza si è arrestata nel 1999 osservandosi da allora una costante riduzione dei casi di Malaria sia nei cittadini Italiani che stranieri.
La stragrande maggioranza delle infezioni vengono contratte in Africa (>90%) seguiti da Asia, Centro-Sud America e Oceania.
Continenti di provenienza della malaria d’importazione e specie plasmodiali nel periodo 2002-2006 (Istituto Superiore Sanità - Roma)
Per quanto riguarda il motivo del viaggio tra gli Italiani c’è una sostanziale equità tra turismo e lavoro, mentre per gli immigrati il motivo principale del viaggio è il ritorno in Patria per motivi familiari.
Il Plasmodio maggiormente in causa è senza dubbio il Plasmodium Falciparum soprattutto per i casi di malaria contratti in Africa.
La letalità media è circa lo 0,6%.
In generale possiamo affermare che c’è una tendenza alla graduale riduzione dei casi di Malaria sia in cittadini italiani che stranieri e questo è senza dubbio il risultato della attenzione via via crescente che è stata dedicata al problema malaria sia da parte delle Strutture del Servizio Sanitario Nazionale che dai mezzi di comunicazione: il tutto si è tradotto sicuramente in una maggiore consapevolezza del viaggiatore dei rischi connessi al viaggio.
Una nota particolare va riservata al gruppo degli immigrati dove, pur verificandosi una riduzione del numero dei casi, il miglioramento è inferiore rispetto a quello registrato tra gli Italiani: questo sembra verosimilmente dovuto al fatto che gli immigrati tendono ancora a ignorare o sottostimare il rischio di contrarre la Malaria recandosi nel proprio Paese d’origine effettuando una profilassi non corretta o non effettuandola affatto.
(Fonte: Malaria d’importazione nel periodo 2002-2006: numero di casi per cittadinanza (D.Boccolini et al –Dip.Mal.Inf.Parass.Immunom.Istituto Superiore di Sanità- Roma, Notiziario Istituto.Superiore Sanità, 2007).
Riportiamo di seguito i casi di malaria e il tasso di letalità nella Regione europea dell’O.M.S. e in Italia in diversi periodi dal 1971 al 2006.
Figura 1
Numero dei casi di malaria importata nella regione Europea (O.M.S.) nel periodo 1971-1999
(Fonte:G.Sabatinelli et al.-WHO-Euro,Euroserveillance 2001)
Figura 2
Numero di decessi e tasso di letalià dovuti alla malaria nella Regione Europea (O.M.S.) nel periodo 1971-1999
(Fonte:E G.Sabatinelli et al.-WHO-Euro-Eurosurveillance,2001)
Figura 3
Numero di casi di malaria in Italia nel periodo 1990-2000 (Fonte: R.Romi et al.-ISS, Eurosurveillance,2001)
Figura 4
Numero dei decessi causati dalla malaria in Italia nel periodo 1990-2000 (Fonte:R.Romi et al.-ISS,Eurosurveillace 2001)
Figura 5
Malaria d’importazione nel periodo 2002-2006: numero di casi per cittadinanza (D.Boccolini et al –Dip.Mal.Inf.Parass.Immunom.Istituto Superiore di Sanità- Roma, Notiziario Istituto.Superiore Sanità, 2007)
Figura 6
Decessi e letalità dovute a Plasmodium falciparum nel periodo 2002 -2006 (D.Boccolini et al –Dip.Mal.Inf.Parass.Immunom.Istituto Superiore di Sanità- Roma,Notiziario Istituto.Superiore Sanità, 2007)
FATTORI FAVORENTI
La distribuzione geografica della Malaria dipende fondamentalmente da fattori climaticiI (temperatura, umidità, piogge), fattori sociali, fattori umani, fattori biologici.
La maggior parte dei casi clinici e dei decessi si verifica nell’Africa SubSahariana anche se vari Paesi Asiatici e dell’Oceania contribuiscono in modo significativo al numero totale dei casi.
Purtroppo ad una situazione costante (endemia) si sovrappongono eventi drammatici rappresentati dalle epidemie favorite da eventi naturali come le variazioni climatiche (es. il fenomeno El Niño, inondazioni) o provocate dall’uomo (guerre, sviluppo di opere agricole, dighe).
Particolarmente pericolosi sono i movimenti migratori spontanei o “indotti” (guerre, carestie) che favoriscono l’esposizione di una popolazione “vulnerabile” a un plasmodio “differente” (dotato di una maggiore “aggressività” verso queste popolazioni).
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