Infezioni Sessualmente Trasmesse Batteriche
SIFILIDE
E' causata da un batterio (il Treponema pallidum) dell'Ordine delle Spirochaetales che si presenta al microscopio come un piccolo filamento a forma di spirale descritto per la prima volta da Fritz Schaudinn e Paul Erich Hoffmann nel 1905.
E' una malattia antica, descritta inizialmente nel XVI° secolo e si ritiene che sia stata importata dalle Americhe dai conquistatori spagnoli; nel corso dei secoli si sono avuti vari picchi di incidenza, subendo (dopo gli anni '50) una significativa diminuzione dei casi di malattia grazie soprattutto alla disponibilità di metodi diagnostici e all'introduzione degli antibiotici.
Ormai da alcuni anni la sifilide sembra ritornata alla ribalta non solo nei Paesi in via di sviluppo, ma anche in vari Paesi Europei. Si stima che la sifilide determini circa 12 milioni di nuovi malati per anno e sicuramente è l'infezione trasmessa sessualmente con il più alto tasso di mortalità dopo l'infezione da HIV.
Non deve essere dimenticato che esiste anche la possibilità di trasmissione parenterale cioè tramite sangue, anche se i metodi odierni di screening relegano questa possibilità al passato. Un'altra possibile via di trasmissione è quella verticale, da madre a figlio, con gravi conseguenze sul feto.
A causa delle lesioni che l'infezione provoca, la sifilide facilita la trasmissione dell'infezione da H.I.V.
La sifilide è caratterizzata da diverse fasi (stadi) ciascuno caratterizzato da differenti sintomi e con diverso decorso; non deve però essere dimenticata la possibilità di una completa assenza di sintomi, condizione questa estremamente pericolosa perché, in assenza di terapia, la malattia può progredire e perché la persona affetta può trasmettere la malattia.
E' una malattia antica, descritta inizialmente nel XVI° secolo e si ritiene che sia stata importata dalle Americhe dai conquistatori spagnoli; nel corso dei secoli si sono avuti vari picchi di incidenza, subendo (dopo gli anni '50) una significativa diminuzione dei casi di malattia grazie soprattutto alla disponibilità di metodi diagnostici e all'introduzione degli antibiotici.
Ormai da alcuni anni la sifilide sembra ritornata alla ribalta non solo nei Paesi in via di sviluppo, ma anche in vari Paesi Europei. Si stima che la sifilide determini circa 12 milioni di nuovi malati per anno e sicuramente è l'infezione trasmessa sessualmente con il più alto tasso di mortalità dopo l'infezione da HIV.
Non deve essere dimenticato che esiste anche la possibilità di trasmissione parenterale cioè tramite sangue, anche se i metodi odierni di screening relegano questa possibilità al passato. Un'altra possibile via di trasmissione è quella verticale, da madre a figlio, con gravi conseguenze sul feto.
A causa delle lesioni che l'infezione provoca, la sifilide facilita la trasmissione dell'infezione da H.I.V.
La sifilide è caratterizzata da diverse fasi (stadi) ciascuno caratterizzato da differenti sintomi e con diverso decorso; non deve però essere dimenticata la possibilità di una completa assenza di sintomi, condizione questa estremamente pericolosa perché, in assenza di terapia, la malattia può progredire e perché la persona affetta può trasmettere la malattia.
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