Infezioni Sessualmente Trasmesse - Generali
EPIDEMIOLOGIA
Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) del 1999, ogni anno negli adulti di età compresa tra 15 e 49 anni si verificano 340 milioni di nuovi casi di infezioni trasmesse sessualmente che sono curabili (sifilide, gonorrea, tricomoniasi e infezioni da Chlamydia).
Le infezioni sessualmente trasmesse sono tornate prepotentemente alla ribalta nei paesi europei a causa dell’elevata incidenza riscontrata nei Paesi dell’Est europeo dove si riscontrano tassi d’infezione mediamente 100 volte più alta rispetto ai paesi dell’Europa occidentale.
Nel 1990 in Russia c’è stata un’epidemia di sifilideche ha iniziato a diminuire nel 1998, con un aumento dei casi di sifilide congenita, trasmessa dalla madre al feto; analogo incremento dei casi di è verificato in Finlandia sin dal 1994, gran parte delle quali contratte in Russia ed Estonia.
L’esempio riportato dimostra come nel mondo attuale, cosidetto globalizzato, un problema sanitario deve essere visto come un possibile problema anche per gli altri paesi e quindi attuare le misure di sorveglianza e controllo necessarie.
La prevalenza delle infezioni trasmesse sessualmente è maggiore nel sesso femminile: ogni anno su 20 giovani donne adolescenti, una di esse contrae un’infezione batterica tramite rapporto sessuale e purtroppo si è osservata una tendenza ad acquisire l’infezione in età sempre più giovane.
Nei Paesi in via di sviluppo questo gruppo di infezioni e le complicanze correlate sono una delle cinque principali cause di consultazione medica: le condizioni socio economiche, i comportamenti sessuali, la cultura locale nonché le pratiche tradizionali possono favorire le infezioni trasmesse sessualmente nella popolazione (soprattutto femminile).
E’ quindi soprattutto in questi Paesi che devono essere intensificati i programmi di prevenzione, di diagnosi e terapia così come gli interventi sociali affinchè tali malattie non siano stigmatizzate e i malati discriminati.
Le infezioni sessualmente trasmesse sono tornate prepotentemente alla ribalta nei paesi europei a causa dell’elevata incidenza riscontrata nei Paesi dell’Est europeo dove si riscontrano tassi d’infezione mediamente 100 volte più alta rispetto ai paesi dell’Europa occidentale.
Nel 1990 in Russia c’è stata un’epidemia di sifilideche ha iniziato a diminuire nel 1998, con un aumento dei casi di sifilide congenita, trasmessa dalla madre al feto; analogo incremento dei casi di è verificato in Finlandia sin dal 1994, gran parte delle quali contratte in Russia ed Estonia.
L’esempio riportato dimostra come nel mondo attuale, cosidetto globalizzato, un problema sanitario deve essere visto come un possibile problema anche per gli altri paesi e quindi attuare le misure di sorveglianza e controllo necessarie.
La prevalenza delle infezioni trasmesse sessualmente è maggiore nel sesso femminile: ogni anno su 20 giovani donne adolescenti, una di esse contrae un’infezione batterica tramite rapporto sessuale e purtroppo si è osservata una tendenza ad acquisire l’infezione in età sempre più giovane.
Nei Paesi in via di sviluppo questo gruppo di infezioni e le complicanze correlate sono una delle cinque principali cause di consultazione medica: le condizioni socio economiche, i comportamenti sessuali, la cultura locale nonché le pratiche tradizionali possono favorire le infezioni trasmesse sessualmente nella popolazione (soprattutto femminile).
E’ quindi soprattutto in questi Paesi che devono essere intensificati i programmi di prevenzione, di diagnosi e terapia così come gli interventi sociali affinchè tali malattie non siano stigmatizzate e i malati discriminati.
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